Posts written by FutureRovine

view post Posted: 10/10/2010, 02:55 Medico e psicologo nello stesso ambulatorio - Off Topic
Quante volte il vostro medico di base vi ha trattati come “malati immaginari”? Quante volte, uscendo da quell’ambulatorio, avete dovuto comunque fare i conti con ansie, dubbi e paure? La psicosomatica contemporanea, branca di studio a cavallo tra la psicologia e la medicina, si occupa proprio di questo, producendo una vasta gamma di ricerche e sperimentazioni. “Umanizzare” la pratica medica, può voler dire anche mettere fisicamente nella stessa stanza medici di base e psicologi. E’ quello che sta facendo da 10 anni il Professor Luigi Solano, docente di Psicosomatica della facoltà di Psicologia all’Università la Sapienza di Roma, che racconta: “La nostra esperienza ha aiutato molte persone a scoprire che spesso la malattia è strettamente collegata alla particolare situazione che si sta vivendo. E questo può avere un effetto molto più potente di qualsiasi farmaco”.

Cosa vi ha spinto a intraprendere questa esperienza di “copresenza” di medico e psicologo nell’ambulatorio di base?
Bisogna partire da due considerazioni. Da una parte i medici fanno sempre più fatica a occuparsi del paziente in quanto persona, e quindi ad accogliere tutta quella quota di disagio (che ormai è stimata almeno al 50%) che pur presentandosi come somatico, nasconde in realtà tutt’altre origini, che sono di natura psicosociale. Dall’altra bisogna fare i conti con i pregiudizi molto forti che ancora gravano sulla psicologia clinica. Dal medico siamo abituati ad andarci tutti. Ce l’abbiamo da quando nasciamo, e ci viene assegnato gratuitamente. Con l’idea che siamo anche tenuti ad andarci quando stiamo male. Dallo psicologo, invece, c’è l’idea che ci vanno solo alcune persone un po’ particolari. Il risultato è che, parafrasando la famosa battuta di Woody Allen: “Si va dallo psicologo soltanto dopo essere stati a Lourdes”.
Lo studio medico quindi ci è sembrato il luogo elettivo per inserire la figura dello psicologo, con il compito di affiancare il medico e raccogliere la domanda di tutti coloro che si presentano. Questo ci consente di intervenire nelle prime fasi del disagio.

Ci descrive la ricerca vera e propria?
La nostra esperienza è stata condotta all’interno della Scuola di specializzazione in Psicologia della Salute dell’Università “La Sapienza” di Roma, che dipende dal Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica, ed è stata svolta come forma di tirocinio per gli specializzandi. Si tratta di psicologi laureati e abilitati che io supervisiono regolarmente, discutendo tutti i casi.
La nostra esperienza va avanti ormai da dieci anni. Hanno partecipato 11 psicologi, sono stati coinvolti 8 studi medici, ciascuno per la durata di 3 anni.
Lo psicologo è presente una volta a settimana nello studio medico e vede tutti i pazienti, tranne quelli che fanno esplicita richiesta di essere visitati unicamente dal medico (questa evenienza si è presentata solo 4 volte). Questa impostazione si è dimostrata già sufficiente per produrre dei risultati e degli effetti.
Lo psicologo ascolta quello che la persona dice e interviene nel contesto della visita. In alcuni casi, non frequenti, propone degli incontri a parte (al massimo dieci) durante i quali sviluppa il problema insieme alla persona. In un numero ancora più ridotto di casi si arriva a fare un invio il più possibile corretto a specialisti della salute mentale.

I problemi vengono quindi già “risolti” nel contesto ambulatoriale?
Il nostro scopo non è primariamente quello di curare le persone, ma di dare un senso al sintomo che viene portato, soprattutto se esso è di natura somatica, all’interno del contesto di vita della persona. Questo è nella maggior parte dei casi sufficiente ad arrestare un percorso medico che porta a spese inutili, a un’etichetta di malato, o addirittura – quando la persona non trova ascolto – a una escalation di disturbi sempre più gravi. Il senso primario del nostro lavoro è far sì che la persona esca dallo studio medico non pensando di avere una malattia ma pensando di avere un problema.
Spesso abbiamo sentito il paziente dire: “Da un mese ho delle vertigini, vorrei fare una Tac”. Se questo problema non trova un ascolto adeguato, il medico prescriverà la Tac. Se disgraziatamente questa dovesse rilevare qualche reperto casuale, si rischia di arrivare a sottoporsi a ulteriori e più invasivi esami innescando un circuito perverso che può rivelarsi anche rischioso per il paziente.

Come hanno reagito i medici alla presenza dello psicologo nel loro “santuario”?
Intanto, trattandosi di persone che hanno accettato di aderire all’esperienza, non possiamo considerarli un campione rappresentativo della categoria… Abbiamo evitato medici che avessero specializzazioni in psicologia. Il problema più frequente è stata la tendenza del medico a identificare i casi “da psicologo”. Ma il nostro compito è quello di identificare il disagio che non si vede.

E i pazienti?
Una recente inchiesta dell’Ordine degli psicologi del Lazio ha mostrato che solo il 5% delle persone è mai entrato in contatto con uno psicologo nell’arco dell’intera vita, comprese tutte le occasioni di formazione, selezione aziendale e così via. Si tratta di una quota bassissima. In una situazione così difficile, nel momento in cui lo psicologo sta lì per tutti, e non si corre il rischio di venire etichettati, cambia tutto. Le persone si sentono improvvisamente legittimate a parlare di cose che non siano il disagio somatico e i sintomi.

Quanti pazienti hanno partecipato all’esperienza?
In tre anni ogni psicologo ha registrato l’incontro con 700 persone su 1500 circa. Tra queste è stato riscontrato un disagio psicosociale a volte anche piuttosto serio nel 40-60% dei casi. Questo dato corrisponde alle stime della quota del disagio non di origine organica che arriva al medico di base che sono sempre state fatte, a cominciare da Balint negli anni ‘50. Il disagio riguarda per lo più problematiche coniugali, familiari, tra genitori e figli, le dinamiche con la famiglia di origine o le problematiche legate alle fasi del ciclo di vita: scuola, lavoro, pensionamento. Insomma, tutti i passaggi cruciali della vita.
Ciascuno psicologo è riuscito ad effettuare un centinaio di interventi con risultati abbastanza soddisfacenti. Si tratta di numeri che non hanno niente a che fare con l’utilizzo che viene fatto comunemente della psicologia, che finisce per occuparsi quasi esclusivamente dei casi che richiedono un lavoro molto approfondito. Nel nostro esperimento invece può essere sufficiente un intervento molto limitato per cambiare il corso degli eventi.

Siamo quindi nel campo della prevenzione.
Sì. Siamo sicuramente più nell’ambito della prevenzione che in quello del trattamento della patologia.

Esistono esperienze simili in altri paesi?
Sappiamo di esperienze di colloqui congiunti con lo psicologo, anche in termini di formazione universitaria, ma sempre in casi selezionati. Quando il medico cioè ritiene che quel caso sia per lo psicologo. Questo lascia fuori tutta una quota di persone che potrebbero averne bisogno, come i giovani affetti da patologie organiche serie. Noi ci rifacciamo al modello “biopsicosociale” e pensiamo che qualunque tipo di malattia, anche quella realmente organica, sia legata alla situazione di vita.

Avete riscontrato variazioni nella quantità di farmaci prescritti dal medico?
Abbiamo avuto difficoltà ad ottenere dati sulla spesa sanitaria dei medici che hanno partecipato all’iniziativa. In un caso che mi fa piacere citare – il dottor Cappelloni di Rieti – siamo riusciti ad analizzare la spesa sanitaria nel 2007, quando lo psicologo non c’era, e a paragonarla con quella del 2009, dopo due anni di “copresenza”. Abbiamo riscontrato una riduzione della sola spesa farmaceutica (escludendo quindi tutte le spese per esami di laboratorio), sul totale degli assistiti, di 75.000 euro l’anno, rispetto a una spesa totale di circa 400mila euro.

Una riduzione dei costi pari quasi al 20%. Cosa comporta questo?
Intanto un grosso danno per le case farmaceutiche. Non mi soffermo su questo dato e sulle conseguenze negative che potrebbe avere per il nostro progetto. Mi sembra comunque importante osservare che con questo risparmio si può pagare lo stipendio a due psicologi, ciascuno dei quali potrebbe coprire due studi medici. Immaginando una presenza di un paio di turni presso ciascuno studio medico, si riesce a coprire un gran numero di assistiti.

Alla fine di questi tre anni, come reagivano i pazienti alla “scomparsa” dello psicologo?
Questo è stato un bel problema. I pazienti, ma anche i medici, sono sempre molto dispiaciuti. D’altra parte i tentativi fatti finora per trovare una forma di retribuzione che ci consentisse di prolungare la permanenza degli psicologi non sono andati a buon fine.

Cosa deve succedere perché questo esperimento si possa trasformare in realtà?
Innanzitutto si dovrebbe fare una sperimentazione ufficiale, concordata con la Asl, con persone già formate, su almeno 4-6 ambulatori, per poter verificare in modo più preciso i benefici su pazienti e medici, e gli effetti sulla spesa sanitaria.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/06...nanziare/68497/


Che ne pensate? Voi lo vorreste uno psicologo che affianca il vostro medico?

Io sono favorevole, dato che io ho fatto tac e encefalogramma vari per poi scoprire che il mio cervello sta bene, nonostante soffra di mal di testa molto frequenti da anni, e deduco che siano psicosomatici.
Probabilmente se ci fosse stato avrei risparmiato tempo e soldi.
view post Posted: 9/10/2010, 14:48 musica corrente - Musica
Do You Love Me --- Nick Cave

Mi sono proprio innamorata di questa canzone! :wub: :wub: :wub: :wub:
view post Posted: 8/10/2010, 13:17 Favino:"Ho fatto sesso con un uomo" - Personaggi Famosi
E' uno degli attori più desiderati dalle italiane, ha recitato anche un paio di ruoli gay in "Da zero a dieci" di Ligabue e "Saturno Contro" di Ozpetek. Pierfrancesco Favino ha confessato a Riders Italian Magazine di aver fatto sesso con un uomo: "Ma non è stata un'esperienza esaltante". E' un momento in cui il mondo dello spettacolo è in subbuglio in fatto di coming out, grazie anche a Tiziano Ferro che ha confessato di essere gay.


"Una volta ci ho provato, ero un ragazzino, anzi, è stato lui a provarci con me - ha specificato Favino nel suo racconto-. Stavo in quella fase in cui volevo capire che cosa desideravo dalla vita. Avevo paura di essere qualcosa di diverso rispetto a quello che ero e non volevo portarmi il dubbio per tutta la vita. Essere felice dovrebbe essere consentito a tutti".

Favino si è dichiarato anche favorevole alle adozioni per i gay: "Un figlio ha bisogno del calore familiare. Conosco famiglie di eterosessuali devastate e due coppie omosessuali i cui figli sono molto sereni".

L'attore oggi ha una moglie e una bambina piccola.

http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/ar...olo492722.shtml

...ma secondo me è troppo figo per essere etero... XD XD
view post Posted: 5/10/2010, 19:39 13enne Gay si uccide - News
Ma gli Stati Uniti non erano la patria delle libertà e democrazia??

Un ragazzino di tredici anni perchè maneggia un'arma da fuoco?

Possibile che nelle scuole gli insegnanti non si accorgono di questi episodi di bullismo?

Ma i genitori perchè non riprendono a dare calci nel sedere ai figli quando sono piccoli in modo che forse imparano un pò di rispetto ed educazione?

Non si può assolutamente continuare così, proprio no...
view post Posted: 5/10/2010, 19:35 Il vice procuratore e il suo blog omofobo - News
Certe cose non sò più nemmeno come commentarle... ma che ragionamenti fa certa gente?
view post Posted: 5/10/2010, 19:33 Tiziano Ferro: voglio innamorarmi di un uomo - Personaggi Famosi
ROMA - "Mi voglio innamorare di un uomo": Tiziano Ferro in copertina di Vanity Fair di domani fa outing e racconta la conclusione di un percorso, dichiararsi per vivere meglio. "Un paio di anni fa ho iniziato un percorso di analisi. Da tempo non stavo bene, e avevo capito di dover riprendere in mano una serie di cose: dal forzato esilio lontano da amici e famiglia alla relazione col mio lavoro, al rapporto contrastato con l'omosessualità. Così, dopo due anni di duro lavoro su me stesso, sono arrivato a una conclusione: volevo vivere meglio", dice nella lunga intervista anticipata in parte oggi. Il 20 ottobre arrivano in libreria i suoi diari, diventati un libro che racconta la sua vita dai quindici ai trent'anni, in uscita il 20 ottobre per Kowalski.

"Il 20 novembre 1995 ho iniziato a scrivere un diario. Ho deciso che lo pubblicherò il 20 ottobre 2010" dice del suo primo libro, 'Tiziano Ferro trent'anni e una chiacchierata con papa" (pp 400, euro 16), il cantante al quale Vanity Fair dedica la copertina del numero in edicola domani e una lunga intervista.

Nel suo diario riflette anche sul successo: "Nessuno lo capirebbe mai, ma credo che se mi svegliassi e non avessi più il successo, la prima cosa che farei sarebbe approfittarne. Andare in centro, fare danni, guardare le persone in faccia nell'ora di punta, non evitare i posti affollati, preoccuparmi sempre e solo di quello che succede dentro, mai di quello che succede fuori" racconta Ferro che pubblica i suoi dischi in contemporanea in quarantaquattro paesi e canta in quattro lingue.

Nato a Latina il 21 febbraio 1980, Ferro a cinque anni riceve come regalo di Natale una tastiera sulla quale comincia a scrivere e comporre le sue prime canzoni, due delle quali saranno inserite nell'album 'Nessuno e' solò.

Durante l'adolescenza prende lezioni di chitarra, canto, pianoforte, batteria, entra nel Coro Gospel di Latina. A ottobre 2001 esce per la Emi il suo primo album 'Rosso relativo', lanciato dal singolo Xdono, che ottiene un successo pressoché immediato anche a livello internazionale. La corsa è inarrestabile: vince l'MTv Europe Music Awards come Miglior artista italiano nel 2004 e nel 2008 il quarto album 'Alla mia eta' è Disco di Diamante con 550.000 copie vendute solo in Italia.

Con i suoi quattro album, dal 2001 al 2008, vende complessivamente oltre 7 milioni di copie in tutto il mondo. Ha duettato e collaborato con artisti come Ivano Fossati, Laura Pausini, Kelly Rowland, Fiorella Mannoia, Franco Battiato, Jamelia, Mary J. Blige e Mina. Dopo diversi singoli e un tour trionfale, pubblica il dvd, Alla mia età - Live in Rome, registrato durante i concerti allo Stadio Olimpico il 24 e il 25 giugno 2009.

"Volevo vivere quella parte di me, smettere di considerarla un mostro, qualcosa di negativo, addirittura invalidante", racconta Tiziano Ferro a Vanity. I primi dubbi, spiega, risalgono alla sua adolescenza, quando aveva una fidanzata. Proprio a lei li confidò: "Le dissi che pensavo di essere attratto anche dai ragazzi. Mi rise teneramente in faccia, mi disse che non poteva essere vero. Poi arrivò il successo travolgente e Tiziano, incapace di 'chiarirmi con me stesso' sui suoi sentimenti, scelse di non viverli".

E aggiunge: "Non posso puntare il dito contro nessuno, solo contro me stesso, spiega, tuttora non so spiegarmi perché considerassi l'omosessualità una specie di 'malattia'... Non ho la presunzione di salvare nessuno, ma se il mio libro - nelle librerie da Kowalsky dal 20 ottobre - potesse aiutare qualcuno a evitare di perdere tutti gli anni che ho buttato via io, sarei felice". Le voci ricorrenti sulla sua omosessualità, spiega, "mi facevano una tale rabbia. Non perché non volessi passare per gay, ma perché la verità è che un fidanzato avrei voluto avercelo. E, invece, non avevo nessuno. Perché? Perché avrei dovuto vivere una doppia vita e io non ne sono capace. Mi dà fastidio quando si parla di accettazione dell'omosessualità. Io, semmai, sogno la condivisione. Una famiglia - dice - che accetti le mie scelte non mi basta, voglio che le viva insieme a me. E lo stesso vale per i miei amici. Ora che quella condivisione è diventata realtà, è pronto a vivere pienamente. Cerco l'amore, la parte della vita che mi è mancata finora... Per il momento sono solo, ma spero presto di non esserlo più".

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/sp...1755680291.html


FINALMENTEEEEEE!!!!! Lo sapevamo tutti!!!! :D
view post Posted: 28/9/2010, 12:31 USA: Emergenza HIV nella comunità Lgtbq - News
E continuare a ribadire che non è una malattia per gay, ma che spopola anche fra gli etero.
Occorrerebbe fare educazione sessuale ed educazione al rispetto, fare sesso sicuro (soprattutto se con gente che si conosce poco) e prestare molta attenzione.
A me non stupisce sapere che così tanta gente non sa di essere sieropositiva, perchè a meno che tu non faccia le analisi, la malattia non si sviluppa subito, a volte non si sviluppa mai, a me stupisce sapere che ci sono così tanti malati nel mondo.
view post Posted: 23/9/2010, 16:46 musica corrente - Musica
Varanasi Baby --- Afterhours
view post Posted: 22/9/2010, 15:21 musica corrente - Musica
Station Remo --- Alva Noto
view post Posted: 22/9/2010, 13:01 Citazioni, aforismi, frasi - Off Topic
"Qua siamo in due, mi sembra che l'unico fra noi due che stia facendo uno sforzo per evitare che io ti meni sono sempre io, la stessa persona che poi, prima o poi ti menerà...."

Mariano Giusti (Corrado Guzzanti) su Boris 2

ahahahahahah!
view post Posted: 22/9/2010, 12:47 Servizio su una coppia gay su "Le iene" - Experiences
Siccome non trovo il video su youtube vi posto il link per vederlo sul sito di mediaset.
Buona visione!

http://www.video.mediaset.it/video/iene/pu...coppia-gay.html
view post Posted: 21/9/2010, 15:04 Coppia gay picchiata e aggredita Si stavano baciando su una panchina - News
PIGNATARO (Frosinone) - Si baciavano su una panchina. Lui e lui, una coppia di gay inglesi regolarmente sposati. Quando all'improvviso un gruppo di uomini si è diretto verso di loro, ha cominciato ad insultarli e poi li ha aggrediti picchiandoli e prendendoli a calci e pugni. «Vergognatevi», gridavano. E poi li hanno lasciati lì, vicino alla panchina, feriti.

IN VACANZA - È successo qualche sera fa, a Pignataro, paesino nel cassinate, in provincia di Frosinone. I due inglesi, trentenni in vacanza nella zona, erano alla festa della birra locale e si scambiavano effusioni seduti su una panca quando sono stati avvicinati da un gruppo di uomini, quasi certamente romeni, che li ha selvaggiamente picchiati.

L'AGGRESSIONE - Gli aggressori hanno contestato a voce alta il fatto che i due italo-inglesi (uno dei due è originario della zona) stessero dando uno spettacolo poco edificante. Le vittime hanno riportato ferite al setto nasale e alla testa, e uno dei due è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Sul gravissimo episodio di omofobia stanno indagando ora i carabinieri della compagnia di Pontecorvo. I militari stanno ascoltando anche gli altri presenti alla festa per cercare di risalire agli aggressori. La coppia è ritornata in Inghilterra.

«LAZIO È PER L'ACCOGLIENZA» - «Un grave episodio di omofobia e di violenza, che condanniamo con forza» ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. «Voglio esprimere solidarietà alla coppia inglese -ha detto Polverini- quanto accaduto a Pignataro è grave e ingiustificabile e mi auguro che gli aggressori siano identificati e puniti nel più breve tempo possibile. Sono certa che le istituzioni locali della provincia e l'intera comunità per primi isoleranno i violenti e potremo invitare la giovane coppia a tornare nella nostra Regione, dimostrando che il Lazio è per l'accoglienza e contro l'omofobia e la violenza. Sabato scorso ho partecipato alla serata di chiusura del Gay Village a Roma, proprio per ribadire l'impegno per incentivare e sostenere la cultura della tolleranza e del rispetto contro qualsiasi forma di discriminazione».

«SERVE LEGGE» - Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Partito Democratico chiede una legge: «Mi auguro inoltre che tutto il mondo politico, senza distinzioni o divisioni, lavori per fermare questo vergognoso fenomeno della violenza omofoba. Il nostro Paese ha bisogno di una norma che disciplini il reato di omofobia: non perdiamo altro tempo e votiamo insieme la legge che attende da nove mesi di essere discussa dal Parlamento».

«POLVERINI INTERVENGA» - Imma Battaglia, presidente di «Dì Gay Project» esprime «piena solidarietà alla coppia aggredita», e sottolinea «l'Italia non solo è arretrata sui diritti delle persone omosessuali rispetto agli altri Paesi europei ma rischia ancor di più di esportare un'immagine negativa su episodi che mostrano, come in questo caso, un'arretratezza che dà del nostro Paese, anche all'estero, un'immagine brutta e omofoba. Mi auguro una ferma condanna politica di quanto accaduto, intanto a partire dalla Presidente della Regione Lazio Polverini, a cui chiediamo di contrastare fenomeni di questa natura con una forte iniziativa anti omofobia in tutta la Regione». «Aggredire e pestare due uomini solo perché si stanno baciando è un episodio assurdo», aggiunge il presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo: «È inconcepibile che due uomini, sposati nel proprio Paese di residenza, la Gran Bretagna e in vacanza in Italia, subiscano violenze di questo tipo. L'Italia, che non ha nessuna legge contro omofobia e transfobia e che non riconosce e tutela le coppie gay, è, agli occhi della comunità omosessuale internazionale, un Paese arretratissimo e incivile», aggiunge Marrazzo.

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10...800315691.shtml

Siamo il solito paese del cazzo...
view post Posted: 20/9/2010, 12:24 Milano: fiaccolata contro l'omofobia e la transfobia - News
Il 21 settembre alle ore 20.30, a Milano, da Porta Venezia a piazza San Babila, FIACCOLATA spontanea per ribadire che il rispetto e la difesa della dignità di ognuno sono un dovere di tutti.

Sii presente, con una candela e una bandiera arcobaleno. Ricorda che il tuo esserci sarà di sostegno a chi non è dichiarato e non può quindi scegliere se essere o non essere presente.

Per info:
Io dico no all'omofobita e tu?
[email protected]


http://www.digayproject.org/Home/fiaccolat...c=3542&m=9&l=it
view post Posted: 20/9/2010, 12:05 musica corrente - Musica
Fall No More --- Bella Morte
view post Posted: 18/9/2010, 14:10 Il gioco dei titoli - Musica
Pictures of YOU --- The Cure
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