Omosessuale violentato, preso il giovane aggressore
I due si erano conosciuti in un pub e avevano passato insieme la serata. Ferocia, "Mi ha stuprato perché odia i gay"domenica 05 settembre 2010 VIOLENTATO, picchiato e rapinato.
Vittima, un 30enne inglese che lavorava in una struttura ricettiva della riviera e per il quale un incontro occasionale si è trasformato in una notte da incubo. L'aggressore, un milanese, di 26 anni, è già stato arrestato dalla Squadra mobile e al suo attivo ha già precedenti per atti sessuali' con una minorenne, per cui è già stato condannato. Ma il giovane inglese, ieri mattina, avrebbe sostenuto anche che l'italiano, per sua stessa ammissione la notte dello stupro, ha fatto quello che ha fatto perchè i gay gli fanno schifo.
I FATTI risalgono alla sera del 25 agosto scorso. Quando il giovane omosessuale inglese, arrivato a giugno per un lavoro stagionale, incontra il milanese in un pub. I due si mettono a chiacchierare, l'attrazione è reciproca e alla fine della serata decidono di uscire insieme e di andare nella stanza d'albergo dell'italiano per stare un po' insieme. Effusioni o poco più, racconterà poi l'inglese, senza un rapporto completo. Almeno questa era la sua intenzione. Ma da questo momento in poi le due versioni divergono completamente. Secondo la vittima, una volta arrivati nella camera d'hotel, l'altro aveva cambiato atteggiamento e nonostante la sua disperata resistenza era andato oltre e l'aveva violentato. Ma l'incubo non era ancora finito, perchè subito dopo la violenza, il milanese aveva preteso che l'altro gli desse 300 euro. Sotto choc, l'inglese si era rifiutato di pagarlo, scatenando di nuovo la sua furia. Aveva cominciato a picchiarlo con ferocia, infierendo quanto più possibile (quasi un mese di prognosi), fino a quando lui si era arreso. Insieme erano andati nell'alloggio dell'inglese, dove questo gli aveva dato i soldi che chiedeva.
MA appena il milanese se n'era andato, era andato dritto in questura a denunciarlo. Le ferite sul suo corpo già dicevano abbastanza, e un'ora dopo i poliziotti della Mobile erano andati a bussare a casa dell'aggressore e l'avevano arrestato. Il giovane, difeso dall'avvocato Enrica Vasini, che sostiene di essere venuto in riviera per cercare anche lui un lavoro, si è sempre difeso sostenendo che il rapporto sessuale è stato consenziente. Si erano conosciuti nel pub e avevano deciso di andare da lui, si erano anche messi d'accordo sul prezzo: l'inglese avrebbe dovuto pagargli 300 euro. Era stato quando si era rifiutato di dargli i quattrini che aveva perso la testa e aveva cominciato a picchiarlo.
IERI mattina, si è svolto davanti al gip l'incidente probatorio per ascoltare la versione della vittima, rappresenta dall'avvocato Rita Nanetti di Bologna, prima che riparta per l'Inghilterra. In aula c'era anche il milanese, ma lo sguardo dei due, divisi da un separè, non si è mai incrociato. L'inglese non ha modificato la sua versione, confermando di essere stato violentato e pestato da un giovane che gli ha gridato in faccia di odiare i gay. L'altro ha ascoltato in silenzio, ed è stato poi riportato in cella. La sua precedente condanna, a tre anni e quattro mesi di carcere, risale invece al 2005, per atti sessuali con una minorenne. Sulla vicenda, interviene anche l'Arcigay. «Questa denuncia dicono è il segno di un cambiamento di prospettiva che porta finalmente gli omosessuali a rivolgersi alle forze dell'ordine per denunciare le violenze subite, qualunque sia la loro forma».
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