Prima della partenza, non è una fan fic

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_droz_
view post Posted on 18/5/2010, 20:48




CODICE
vi avviso che è una cosa vecchia, vecchia, vecchia, vecchissima


Era stata un cena di ritrovo con tutti gli amici prima della prossima partenza.
La mia valigia mi guardava impaziente, così come i vestiti che avevo preparato per il viaggio, ma io ero realmente pronto?
La cena era stata un delirio ed era finita con il ricorrente lancio delle patate da un capo all'altro del tavolo rotondo che presto avrei dovuto salutare.
Il salone era diventato un campo di battaglia e i feriti venivano riposti sul divano, muniti di bacinella nel caso in cui i fiumi d'alcool bevuti per alleviare il dolore di quella partenza avessero reclamato la luce.
Avvenne poco dopo che questi vennero trasportati nei loro letti; la cucina era ancora un disastro e il salone era ridotto peggio che dopo un invasione degli unni.
La pila di piatti arriva quasi a toccare i mobili più alti, tanto da dover esser sistemata sulle sedie per alleviare quel senso di altezza.
Il rumore dell'acqua corrente pervadeva le miei orecchie, io avevo le mani bagnate, ma meno umide di quell'arnese che toccai da lì a poco.
Lo impugnai saldamente e iniziai a passar la mano lentamente su e giù senza impugnare troppo forte; mi impegnavo a far scivolare le mie dita senza creare troppo attrito.
Prima lo impugnai solo con de dita, poi ci chiusi l'interno palmo attorno; subito non accadde nulla ma lentamente vidi scendere delle piccole goccioline biancastre...Non mi meravigliai, non era la prima volta che lo facevo.
Lui mi guardava sorpreso, non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere da parte mia.
Non feci caso alle sue occhiate, mi prodigavo con anima e corpo a quei gesti.
Ogni tanto lasciavo la presa per passarmi la mano sulla fronte a risistemare i capelli che mi cadevano sul viso data la mia postura.
Quella cosa andò avanti tutta la sera con tutti quelli che erano rimasti li dopo la cena.
Alcune occhiate erano sorprese, altre forse se lo aspettavano da tempo.

Quando ebbi finito guardai l'orologio appeso al muro, era ormai l'una passata...
Quanto era durata...almeno una mezzora.
Non ero per niente scosso nè imbarazzato, era ormai una cosa così normale..

A un certo punto uno di quelli mi toccò sulla spalla e mi sorrise.
Lui e gli altri in macchina con lui stavano partendo; ci fu un ultimo abbraccio con tutti, niente lacrime anche se non ci saremmo più visti.
Rimanemmo in due, si fece al mio fianco e mi passò il braccio dietro il collo poggiandosi al muro assieme a me.
< non sapevo fossi capace, cioè..non me lo aspettavo > mi disse solo quello senza guardarmi.
Non arrossii per nulla..ero così strano?
Possibile che fossi l'unico in mezzo a loro..e allora perché prima non mi avevan detto nulla..sembravano tutti così tranquilli...
Mi volta per osservarlo in volto < sai..non è la prima volta che lo faccio >
risposi a bassa voce.
Lui sorrise < beh, mi devi insegnare >
Lo guardai pochi istanti voltandomi di scatto interrompendo il suo dir < vuoi dire che tu non l'hai mai fatto? >
Lui mi guardò, poi sorrise < sai..noi a casa usiamo la lavastoviglie >
Scoppiò una risata tra noi < davvero non hai mai lavato un piatto? spero almeno mi darai una mano a scopare per terra >
< che è..una proposta indecente? > disse mentre prendeva la scopa
finimmo la serata in due a ridere e passare la scopa per terra; l'indomani mattina mi accompagnò all'aeroporto
< sei davvero bravo a lavare i piatti >
< grazie, lo prendo come un complimento > gli risposi sorridendo mentre mi avviavo verso il mio aereo
 
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